lunedì 1 giugno 2020

La Competizione nello Zibaldone #Step 20

“Dopo che l’eroismo è sparito dal mondo, e invece è v’è entrato l’universale egoismo,amicizia vera e capace di far sacrificare l’uno amico all’altro in persone che ancora abbiano interessi e desideri, è ben difficilissimo. E perciò quantunque si sia sempre detto che l’uguaglianza è l’una delle più certe fautrici dell’amicizia io trovo oggidì meno verosimile l’amicizia fra due giovani che fra un giovane, e un uomo di sentimento già disingannato del mondo, e disperato della sua propria velocità. Questo non avendo più desideri è capace assai più di un giovane d’unirsi ad uno che ancora ne abbia, e concepire vivo ed efficace interesse per lui, formando così un’amicizia.
Giacomo Leopardi 
E questa circostanza mi pare anche più favorevole all’amicizia di quella di due persone egualmente disingannate, perché non restando desideri né interessi in veruno, non resterebbe materia all’amicizia e questa rimarrebbe limitata alle parole e ai sentimenti ed esclusa all’azione. Applicate questa osservazione al caso mio col mio degno è singolare amico, e al non averne trovato altro tale, quantunque conoscessi ed amassi e fossi amato da uomini d’ingegno e di ottimo cuore.”

In questo estratto dello Zibaldone Leopardi illustra quali sono a suo parere le condizioni che influenzano, positivamente o negativamente, un rapporto di amicizia fra due uomini. Secondo il suo pensiero è più facile che vi sia amicizia fra un giovane e un adulto piuttosto che fra due giovani o due adulti. Nel secondo caso perché, avendo gli adulti smarrito col tempo desideri e interessi, viene meno la materia stessa dell’amicizia. Il primo caso è invece più complesso e proprio su questo caso vorrei porre la mia attenzione.  Secondo il pensiero leopardiano l’impossibilità dell’amicizia fra due giovani è strettamente legata alle passioni e ai desideri che animano i giovani. Essi infatti a differenza degli adulti non sono ancora “disillusi” ma anzi sono mossi da ambizioni e bramosia. Queste passioni e questi desideri , riassumibili nell’amor proprio, portano inevitabilmente a generare competizione, sentimento che compromette una sincera amicizia. Si tratta indubbiamente di una visione piuttosto cinica ed egoistica della natura umana che Leopardi vede avvalorata dalla sua personale esperienza, costellata da ben poche veraci amicizie.

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