mercoledì 29 aprile 2020

La Competizione in Hobbes #Step 12

Questo breve estratto del ’Leviatano’ ci illustra come, secondo il pensiero del filosofo Thomas Hobbes, la competizione giochi un ruolo fondamentale nei rapporti umani.

“La competizione per le ricchezze, l'onore, il comando o per gli altri poteri, inclina alla contesa, all'inimicizia e alla guerra, perché la via che porta un competitore al conseguimento del proprio desiderio è quella di uccidere, sottomettere, soppiantare o respingere l'altro. In
modo particolare, la competizione per la lode inclina ad una riverenza per l'antichità, poiché gli uomini contendono con i vivi, non con i morti, e ascrivono a questi più di quanto sia loro dovuto, per poter oscurare la gloria dell'altro.”

Thomas Hobbes,Leviatano,1651

La filosofia politica di Thomas Hobbes è contenuta principalmente nella sua opera più celebre, Il Leviatano, e si fonda su due postulati.
- Ogni uomo è affetto da una bramosia naturale che lo porta a voler godere da solo di quei beni che dovrebbero essere comuni.
- Ogni uomo per natura ritiene la morte violenta il peggior male possibile e la sfugge in ogni modo; ovvero, in ogni uomo, sin dallo stato di natura, è insito l’impulso all’autoconservazione.
L’uomo quindi per Hobbes non è un animale politico o sociale: infatti, pur necessitando dell’aiuto degli altri, l’uomo non possiede un amore naturale per il suo simile. Per Hobbes lo stato di natura è caratterizzato dal diritto di tutti su tutto questo porta necessariamente gli individui a scontrarsi generando uno stato di guerra bellum omnium contra omnes, ciò si scatena perchè la natura umana è guidata dalla competizionedalla diffidenza e dal desiderio di gloria
Ma siccome l’istinto naturale dell’uomo lo porta a fuggire il male più grande che può concepire, cioè la morte violenta, e siccome lo stato di guerra continua non può che concludersi con la distruzione dell’umanità, la ragione umana, dotata della capacità di imparare dall’esperienza e provvedere al futuro, suggerisce l’adozione delle leggi e del vivere civile.

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