venerdì 24 aprile 2020

La Competizione Geopolitica ai tempi del Covid-19 #Step 11

Il mondo dopo il Coronavirus non sarà più lo stesso.
La diffusione nel mondo del nuovo e temutissimo Covid-19 ha illuminato la scena sulla competizione geopolitica, tecnologica e sanitaria tra le potenze mondiali.È in corso una partita decisiva che nessuno vuole perdere. La pandemia e i suoi impatti sanitari prima o poi si attenueranno, gli impatti economici e quelli geopolitici interni ai singoli Stati, alle istituzioni multilaterali come l’UE, e alle organizzazioni internazionali, permarranno invece molto più a lungo. In particolare, influenzeranno i rapporti d’influenza e di potenza tra Stati Uniti e Cina.
Tra le due superpotenze è in atto una straordinaria competizione.
Dal punto di vista diplomatico la strategia americana è basata sull’accusa alla Cina di avere non solo provocato la pandemia – chiamata da Trump “the Chinese virus”–  ma di averne nascosto l’esistenza nei primi cruciali mesi, nei quali poteva essere contenuta e neutralizzata. 
La strategia cinese consiste invece nel continuare a esaltare la vittoria del Partito Comunista sul virus. Viene così abilmente inculcata l’idea della superiorità della dittatura cinese rispetto alle inefficaci democrazie occidentali. 
Altro punto cruciale della strategia cinese è la volontà di cooperare con tutti e di fornire loro medici e materiali sanitari.
La strategia cinese si è rivelata particolarmente efficace.Ha attecchito anche in Italia. La tempistica è stata perfetta,gli aiuti cinesi sono arrivati nel momento del nostro massimo bisogno, quando eravamo disperati per il blocco delle forniture sanitarie da parte dei partner europei.
La competizione sino-americana è una vera guerra sanitaria, con una forte componente informativa e influirà sul futuro ordine mondiale. Il Coronavirus sta infatti mutando i rapporti di potenza economica e forse anche finanziaria nel mondo e la possibilità del loro uso geopolitico. Rafforza la tendenza a ritenere l’Occidente in declino e la Cina in crescita.
La competizione non si limita ovviamente alla diplomazia ma si estende al mondo tecnologico e sanitario, con un ruolo di primo piano rivestito dall’ingegneria genetica e biomedica.
A decretare chi vedrà enormemente accresciuta la propria influenza politica e chi invece uscirà profondamente screditato da questa enorme crisi globale sanitaria sarà la corsa al vaccino.
Non è solo una questione di prestigio: davanti a una minaccia globale per la salute e l’economia, disporre di una cura diventa una questione di sicurezza nazionale. Del resto, non è una novità che il progresso medico offra vantaggi strategici: basti pensare al ruolo avuto dalla penicillina, il primo antibiotico, durante la seconda guerra mondiale. Niente a confronto di quel che potrebbe significare il monopolio della cura per il Covid-19, capace di ridisegnare la geopolitica del mondo.

Link utili per approfondire:

https://www.limesonline.com/coronavirus-geopolitica-cina-usa-italia-soft-power-video/117363
https://www.corriere.it/esteri/20_marzo_20/coronavirus-geopolitica-corsa-vaccino-primi-volontari-gia-provano-3cd172e6-6add-11ea-b40a-2e7c2eee59c6.shtml

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